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Revisione delle posologie dei farmaci anti-tubercolari nei bambini

Data originaria: 17 giugno 2012 — Revisione redazionale: ottobre 2025

Le più recenti evidenze scientifiche hanno portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) a rivedere i regimi posologici dei principali farmaci anti-tubercolari in età pediatrica, al fine di garantire efficacia terapeutica e sicurezza ottimali.

Motivazioni della revisione

La tubercolosi (TB) pediatrica presenta caratteristiche cliniche e farmacocinetiche differenti rispetto alla forma dell’adulto. Nei bambini, l’assorbimento, la distribuzione e il metabolismo dei principi attivi anti-TB sono più rapidi e variabili, con il rischio di concentrazioni plasmatiche sub-terapeutiche se si applicano le dosi adulte ridotte proporzionalmente al peso. Per questo motivo, l’OMS ha proposto un riallineamento dei dosaggi in mg/kg e lo sviluppo di formulazioni pediatriche a combinazione fissa (Fixed Dose Combinations – FDC) dispersibili in acqua, che migliorano l’aderenza terapeutica e riducono gli errori di somministrazione.

Le nuove raccomandazioni internazionali

Le linee guida globali raccomandano che la posologia venga stabilita in base a bande di peso aggiornate durante il trattamento, con aggiustamenti progressivi man mano che il bambino cresce. In presenza di condizioni concomitanti — come malnutrizione, HIV, epatopatie o co-somministrazione di altri farmaci — il dosaggio deve essere personalizzato.

Inoltre, le società scientifiche internazionali (ATS, CDC, ERS, IDSA) hanno introdotto regimi di trattamento più brevi (4 mesi) nei casi di TB sensibile non grave, se sussistono adeguate condizioni cliniche e di monitoraggio. Per la TB resistente ai farmaci, restano validi protocolli più lunghi e complessi, ma in costante aggiornamento.

Indicazioni per i professionisti sanitari

L’adeguamento posologico pediatrico non deve essere considerato un semplice calcolo di riduzione del dosaggio adulto, ma un vero e proprio intervento clinico da rivalutare nel tempo. Gli operatori sanitari devono:

  • rivalutare periodicamente peso e crescita del bambino, aggiornando la dose;
  • monitorare la funzionalità epatica e la tolleranza clinica ai farmaci principali (isoniazide, rifampicina, pirazinamide, etambutolo);
  • educare le famiglie sull’importanza della regolarità del trattamento e del completamento della terapia;
  • segnalare tempestivamente eventuali reazioni avverse o interazioni farmacologiche rilevanti.

I dati mostrano che l’uso corretto delle formulazioni pediatriche FDC riduce in modo significativo il rischio di interruzione della terapia e di comparsa di ceppi resistenti.

Situazione attuale e prospettive

Le più recenti revisioni dell’OMS e dell’EMA (2023-2025) hanno confermato che l’impiego di formulazioni dedicate e la personalizzazione del dosaggio hanno migliorato le percentuali di guarigione nei bambini, pur mantenendo un profilo di sicurezza accettabile. Rimane prioritario aumentare la disponibilità globale dei farmaci pediatrici, soprattutto nei Paesi a basso reddito, dove le forniture restano irregolari.

L’articolo ha finalità informative. Le scelte terapeutiche e posologiche devono essere sempre definite dal medico curante sulla base delle linee guida nazionali e delle condizioni cliniche individuali.

Riferimenti principali

WHO – Pediatric dosing and formulations
CDC – TB Treatment Guidelines 2025
EMA – Paediatric Medicines Overview

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